Il salvataggio della balena e il suo ringraziamento

Un video relativo allo scorso settembre ma da ricordare e riproporre, quello del salvataggio di una balena e del suo ringraziamento.

Queste le parole del suo salvatore.

“Scoprii in fretta che la balena era rimasta incastrata in alcune reti da pesca utilizzate dai pescatori locali. Mentre le nuotavo accanto i nostri occhi si incontrarono: non potevamo scambiarci parole ma volevo che sapesse che eravamo lì per aiutarla.

Mi dovetti sforzare di rimanere concentrato vista la grande emozione del momento: la vista di questo enorme, bellissimo animale intrappolato e così vicino alla morte faceva male al cuore.

E devo ammettere che ero un po’ spaventato perché la balena era terrorizzata e affaticata, ma avrebbe potuto comunque uccidermi con un solo movimento.

La situazione non era buona: la sua coda era incastrata in una maglia così fitta tanto da affondare profondamente sotto la superficie dell’acqua. Entrambe le pinne pettorali erano strette ai fianchi della balena, e la rete proseguiva per tutto il suo corpo fino ad incastrarsi sulla sua schiena, ben oltre la pinna dorsale.

Nuotandole accanto riuscii a portare a termine una piccola parte del lavoro, ma era un compito troppo arduo. Così tornai a bordo per mettermi in contatto con qualcuno via radio. Ci venne detto che forse, in un’ora, qualcun altro sarebbe arrivato. Ma noi sapevamo che per allora avrebbe potuto essere troppo tardi per l’animale.

Mentre lavoravo sulle pinne pettorali i miei compagni la liberavano dall’altra parte. Tiravamo e tagliavamo la rete più in fretta che potevamo. Tenevamo la barca in posizione e avevamo un solo, piccolo coltello ma, dopo grandi sforzi, riuscimmo a liberare una delle pinne pettorali”.

A questo punto della storia, nel video che vi mostriamo, l’uomo esclama: “Lui lo sa cosa sta succedendo, cosa stiamo facendo, ma deve poter respirare”, riferendosi a come la balena faccia il possibile per rimanere immobile mentre gli uomini lavorano su di lei.

“Accorgendosi di potersi muovere un po’ più liberamente, la giovane balena iniziò a nuotare per circa mezzo miglio. Noi la seguimmo.

Poi, esausta, tornò vicino a noi. Continuammo ad afferrare la rete che la imprigionava, tirando e tagliando, tirando e tagliando e dopo un’altra mezz’ora, anche l’altra pinna pettorale era finalmente libera. A quel punto iniziammo a rimuovere la rete dalla potente, pericolosa pinna posteriore.

Infine, dopo oltre un’ora di lavoro estenuante decidemmo che avevamo abbastanza rete a bordo per fare il taglio finale. Speravamo che gran parte della rete fosse ormai stata eliminata, a sufficienza da liberare l’animale”.

E così é: queste brave persone riescono a strappare gli ultimi rimasugli di rete da pesca dal corpo del cetaceo che è, finalmente, non più imprigionato. 

È il momento della gioia, per gli uomini.

Ma anche per l’animale salvato.

Guardate, al termine di questo video, come ringrazia i suoi salvatori.

Posted on 11/29/2011, in Abbiamo vinto, Cronaca and tagged , , . Bookmark the permalink. Lascia un commento.

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