I delfini considerati maggiormente in pericolo al mondo stanno scivolando rapidi verso l’estinzione a causa dei terrificanti metodi di pesca utilizzati dall’essere umano. Lo dicono gli esperti e lo ribadiscono a questa pagina.
I delfini Hector vivono esclusivamente in Nuova Zelanda: la loro popolazione è scesa da 30,000 esemplari a 7000 da quando, negli anni Settanta, è stata introdotta la pesca con fili di nylon. Questi delfini, appartenente ad una sottospecie chiamata Maui, sono ridotti a meno di 100 esemplari nella North Island neozelandese. La colpa è ancora della pesca, praticata in maniera molto aggressiva attraverso reti chiamate gillnets, famigerate per creare un vero e proprio muro oltre il quale i pesci non riescono a passare. Sono stati tantissimi gli animalisti e gli ambientalisti che negli anni hanno protestato in merito all’uso di queste reti, che tra l’altro catturano anche specie che i pescatori considerano prive di interesse e che finiscono uccise o lasciate morire a bordo delle navi.
Ora la dottoressa Liz Slooten della Otago University in Nuova Zelanda sostiene che le gillnets stanno uccidendo all’incirca 23 delfini Hector all’anno sulla costa est della South Island. Il limite sostenibile per l’area sarebbe di un solo delfino sacrificato all’anno.
“Una perdita di questo tipo ridurrà la popolazione dei delfini del 62% entro il 2050. Solo un gruppetto sparuto sopravviverà, e potenzialmente questo significherà l’estinzione. L’unico modo di evitarla è una protezione assoluta e un divieto di pesca commerciale e ricreazionale”. La dottoressa suggerisce poi metodi di pesca più selettivi e più classici, che dovrebbero evitare ai delfini di rimanere intrappolati.
Qualcuno ascolterà?
[...] I delfini della Nuova Zelanda sono quasi estinti [...]