USA: le istituzioni uccidono oltre 50,000 animali. Accidentalmente
In natura, gli ecosistemi attraversano fasi cicliche per poi assestarsi in un equilibrio sostenibile di predatore-preda. E sebbene questa danza infinita di armonizzazione ecologica è antichissima, è molto più perfetta di quanto l’uomo sarà mai in grado di fare.
Una recente investigazione da parte del Sacramento Bee ha messo in luce alcuni terrificanti dettagli relativi ad una piccola agenzia federale, interpellata al fine di eliminare un ampio numero di alcune tra le specie animali più iconiche del Nord America. Secondo il Sacramento Bee, il Wildlife Services – una branca del Dipartimento dell’Agricoltura, ha portato avanti una vera e propria campagna di sterminio nei confronti di svariate specie – il tutto, ironicamente, nel nome della conservazione ambientale.
Tra le prime creature non-umane ad essere prese di mira dai federali vi sono stati coyote e lupi, perché il credere comune li ritiene estremamente inclini all’attacco di bestiame e specie cacciabili. Coyote e lupi sono diventati dunque vittime di quella che è stata definita “eliminazione selettiva”, in genere perpetrata attraverso trappole e tagliole e caccia aerea con fucili di precisione (come sempre, all’uomo piace vincere facile). E sebbene le uccisioni fossero mirate a favorire le specie ritenute “prede” di coyote e lupi, i risultati sono stati terrificanti.
In linea di massima, i dati sono i seguenti:
- utilizzando tagliole, trappole e veleno, sono stati uccisi accidentalmente oltre 50,000 animali dal 2000. Questi animali includevano specie protette dalle leggi federali americani, come l’aquila americana e quella calva; 1100 cani, molti dei quali padronali, e numerose altre specie considerate rare o in via di estinzione.
- Dal 1987, almeno 18 dipendenti del Wild Services e numerosi cittadini sono stati esposti a sostanze tossiche utilizzate per uccidere i coyote. Altre dieci persone sono morte, e molte altre sono rimaste ferite, a causa di incidenti nel corso delle battute di caccia aeree.
- Studi scientifici hanno assodato che la guerra intrapresa dall’ufficio federale nei confronti dei predatori, che teoricamente avrebbe dovuto proteggere altre specie, è causa di una massiva alterazione degli ecosistemi poiché diminuisce la biodiversità, degrada gli habitat e favorisce la diffusione di malattie.
Un ex dipendente che ha lavorato per 26 anni per Wild Services racconta: “Se leggi gli opuscoli, vai sul loro sito, scoprirai che mantengono un basso profilo in merito alle uccisioni selettive, operazioni nelle quali sono pesantemente coinvolti, cercando invece di mostrarti il lato positivo della questione. È morte per scopi d’affari. E non è bella da vedere. Se il pubblico sa queste cose e non gliene importa nulla, io non ci perdo il sonno. Ma devono comunque sapere”.
Tra le specie erroneamente massacrate da questa caccia selettiva si annoverano armadilli, tassi, gufi, puzzole, antilopi, porcospini, anatre, tartarughe, avvoltoi, donnole, marmotte, colombe, falchi. E la lista potrebbe continuare.
“L’ironia è che il governo federale americano spende milioni di dollari per preservare le specie animali e poi c’è il Wildlife Service che li ammazza”, ha dichiarato il presidente della American Society of Mammalogists, Michael Mares, “Non riesci a fartene una ragione”.
Il rapporto integrale in merito a questa faccenda può essere letto (in inglese) a questo link.
Foto: la mostra dei trofei, i coyote uccisi (fonte).
Posted on 3 maggio 2012, in Cronaca and tagged caccia, coyote, danni, ecosistema, lupi, selettiva. Bookmark the permalink. 2 Comments.
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