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USA: capretta trovata vagante con 10 kg di catena al collo

Una capretta è stata trovata vagante ad Annapolis, negli USA, con una catena da 10 kg attorno al collo. 

Le autorità stanno ora cercando di individuare il proprietario dell’animale, ritrovato da un ragazzino di 11 anni che ha subito dato l’allarme.

A seguito dell’intervento della Protezione Animali cittadina la capretta, ribattezzata Tuscany, è stata urgentemente trasportata in clinica veterinaria per ricevere le prime cure: mostrava infatti gravi ferite attorno al collo.

Secondo le autorità, la catena era così stretta e pesante da essere penetrata nella carne – tanto da dover essere rimossa chirurgicamente. 

“La pelle era cresciuta attorno e sulla catena”, dice Robin Small, della Protezione Animali.

Small ha anche precisato che tutti i proprietari di animali, più o meno addomesticati, dovrebbero essere educati in merito al trattamento corretto da tenere nei loro confronti.

“Nessun animale dovrebbe sopportare il dolore cui è stata sottoposta Tuscany”.

Nella foto: la capretta ritrovata.

Storia di Wander, il cane torturato con una catena [VIDEO]

La storia di Wander è finita lo scorso marzo, a Singapore, con l’eutanasia. Era iniziata però qualche mese prima, quando il cane – una femmina di meticcio – era stata ritrovata vagante con il muso completamente spappolato.

Secondo i veterinari, era in quelle condizioni da circa due mesi. Otto lunghe settimane in cui le ferite sul muso si erano infettate, riempite di pus e sangue, in cui brandelli di carne le erano letteralmente marciti addosso. L’escrescenza sopra il muso di Wander era grande quanto il pugno di un uomo.

Si scoprì in seguito che era stato un operaio cinese a distruggere il muso di Wander con una catena di ferro semplicemente perché il cane aveva osato abbaiargli contro mentre passava in bicicletta nei pressi del parco. Wander, in quel parco, ci abitava da circa sei anni ed era nutrita da alcuni volontari e benvoluta da tutti.

Le condizioni di Wander erano così gravi, le fratture così estese che fu necessario sottoporla ad un intervento chirurgico della durata di quattro ore, finalizzato a ricostruire le ossa spaccata dalla catena di ferro.

Wander rimase in condizioni critiche per lungo tempo, dopo l’intervento. Era il gennaio di quest’anno.

Dopo l’intervento (le cui immagini potete vedere qui), Wander venne riportata nel rifugio dove era ospitata per proseguire le cure, molto critiche e delicate.

Sembrava stesse andando meglio. C’erano tutti i segni che le condizioni di Wander fossero migliorate, nonostante avesse perso l’uso dell’occhio sinistro a causa delle infezioni lasciate troppo a lungo senza la minima cura.

Lo scorso marzo, invece, nell’area del muso danneggiata dalla violenza si era sviluppato un tumore. Una condizione che da subito si era rivelata dolorosissima per Wander, che aveva perso l’appetito, riducendosi a pelle e ossa. Il gonfiore sul muso si era ripresentato più aggressivo che mai, al punto che il cane teneva entrambi gli occhi chiusi.

“Non c’era più alcuna qualità di vita per lei. Abbiamo dovuto prendere la dolorosa decisione di farla dormire per sempre”, hanno dichiarato i volontari che avevano tentato disperatamente di salvarla.

Il colpevole dell’aggressione non è mai stato individuato.

Noi scopriamo la storia di Wander solo adesso, e adesso ne parliamo. Perché i ricordi non svaniscano.

Ecco un video di Wander.


Storia di Sam, incatenato per aver distrutto un’aiuola [VIDEO]

La storia di Sam arriva da Frosinone ed è, purtroppo, analoga a quella di tanti altri cani sfortunati che alcuni esseri umani considerano alla stregua di giocattolini da mettere da parte quando non funzionano più bene.

L’errore di Sam? Quello di aver distrutto l’aiuola più bella dei suoi proprietari. Un cane esuberante, curioso, che vuole giocare ed esplorare diventa improvvisamente un impaccio, un impiccio e un peso.

Ecco allora che i proprietari di Sam decidono di confinare il cane ad una corta catena, alla quale è attaccato ormai da sei mesi, senza alcuna possibilità di libertà.

Una vita infame.

Forse i padroni di Sam si sentono progressisti per non averlo lasciato in mezzo a una strada, o per non averlo portato in canile, ma a causa di un’aiuola lo hanno condannato ad una vita di prigionia.

Sam è un cane bello e dolce. Vorrebbe solo potersi muovere un po’ di più.

Se avete un giardino e un po’ d’amore da dargli, e magari non vi importa più di tanto della vostra aiuola, potreste dargli il rispetto e l’affetto che merita?

I contatti per Sam sono in fondo a questo breve video che alleghiamo e che racconta la sua storia. Saremmo felici, se anche non poteste adottarlo, se voleste almeno condividere la sua storia in modo da dargli la chance di una vita migliore.

Grazie.