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Il clochard in ipotermia per aver ceduto il cappotto al suo cane
Il fatto arriva dalla Romania, funestata da un gelo di molto peggiore di quello italiano, con temperature che sfiorano i -30 gradi.
Un clochard è stato ritrovato in grave stato di ipotermia in un vicolo di Bucarest: l’uomo si era tolto il cappotto per avvolgervi uno dei suoi cagnolini che si era ammalato e cercava di sopravvivere con loro ai -17 gradi della notte.
L’uomo è stato soccorso con mani e piedi ormai completamente congelati e si trova ora in ospedale per ricevere le prime cure. Ci si augura che anche il suo compagno a quattro zampe abbia trovato un rifugio sicuro dove aspettare il ritorno del suo umano.
Considerate le news quasi sempre pessime che arrivano dalla Romania, da tempo impegnata a massacrare barbaramente i suoi randagi e nient’affatto intenzionata ad applicare l’unico metodo davvero utile a tenere a bada la sovrappopolazione animale (Spay, Neuter, Release, ossia la cattura dei cani con successiva sterilizzazione, vaccinazione e reimmissione sul territorio), questa notizia fa bene al cuore.
I nostri auguri più sentiti di buona fortuna al senzatetto protagonista di questa storia, Stylianos Raducano, e ai suoi amici.
Foto: repertorio,
Cani sepolti dalla neve nel canile di Glina, Romania [VIDEO]
È una vera e propria lotta contro il tempo quella per salvare dalla morte i 320 cani rinchiusi nel rifugio rumeno di Glina.
La Romania è proprio in questi giorni spazzata da neve e temperature gelide e gli animali, rinchiusi nelle loro gabbie, all’aperto, non possono fare altro che sopportare il freddo per quanto possibile. La neve però cade senza sosta, seppellendoli vivi.
I volontari del rifugio cercano di soccorrerli come possono, ma le condizioni del tempo sono proibitive e non agevolano i soccorsi. Secondo Express News, che dà la notizia, si è riusciti finora a rimuovere una parte della neve caduta e a rifocillare i cani, ma il tempo sta peggiorando di nuovo e nuova neve sta rischiando di soffocare gli animali.
Si è dunque provveduto a scavare un tunnel negli oltre due metri di neve caduta in modo da assicurare ai cani almeno la possibilità di respirare.
La chiamata animalista ha raggiunto tutte le associazioni di zona e sono circa un centinaio, ora, i volontari che lavorano e combattono contro il tempo, cercando di evitare che gli animali finiscano schiacciati vivi all’interno delle loro gabbie.
Ad aiutare sono stati anche i detenuti del carcere di Jilava. Molti cani sono stati provvisoriamente trasferiti in alcune case private. Verranno ricollocati nel canile ad emergenza rientrata.
Nella foto: un cane sepolto dalla neve nel canile di Glina.
A seguire, il video che mostra cosa sta accadendo nel rifugio.
Video: randagi si ritrovano dopo essere stati liberati
Si chiama TNR, (Trap-Neuter-Release) ed è un programma di supporto e monitoraggio che, in molte parti del mondo si utilizza per tenere sotto controllo la popolazione di cani e gatti randagi.
Il TNR è l’unico metodo davvero efficace per controllare il fenomeno del randagismo: di certo i trattamenti inumani utilizzati, ad esempio, nella sfacciatissima Romania o in Ucraina non funzionano. Non solo non sono etici e compassionevoli: di sicuro non risolvono il problema.
Il video qui sotto mostra un gattino nero che era stato catturato momentaneamente per essere sterilizzato. Nelle immagini, si vede il momento in cui questo piccolo randagio viene rilasciato e la gioia dei suoi fratelli nel ritrovarlo.
Questa piccola colonia felina è americana e risiede nei pressi di un rifugio. Pensate a quanta sofferenza risparmieremmo ai randagi se un metodo del genere venisse attuato ovunque.