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Olivia, il cane con la testa nella tanica. Da giorni
La storia di Olivia arriva da Facebook, ed è una di quelle storie assurde di incuria, solitudine e abbandono. Questa cagnolina è rimasta per giorni con la testa incastrata dentro una tanica, impossibilitata a muoversi agevolmente, a bere, a nutrirsi.
La testa di Olivia, un bel pastore tedesco puro, stava letteralmente marcendo dentro il contenitore.
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Bolzano: spaccò la testa al suo anziano cane: non è reato
Lascia davvero senza parole l’accoglimento della tesi sostenuta nella richiesta di archiviazione del PM: l’uomo che spaccò la testa al suo cane anziano e malato non avrebbe commesso alcun reato. Il procedimento penale nei suoi confronti è stato dunque archiviato per “mancanza dell’elemento soggettivo del reato”.
Il fatto era avvenuto nel gennaio del 2011 a Racines, nel bolzanese. L’uomo aveva portato il suo cane di 17 anni, che credeva morto, al depuratore di Campo di Trens per riporlo nella cella frigorifera. Passano circa ventiquattr’ore e all’ex indagato arriva una telefonata, in cui i dipendenti del Centro spiegano che all’apertura della cella frigorifera il cane era ancora vivo. Infreddolito, confuso, terrorizzato, abbandonato da quel “padrone” che doveva aver amato più di qualunque altra cosa, ma vivo.
L’uomo non ci pensa due volte. Afferra un’ascia, prende la macchina, si reca al depuratore e finisce il cane spaccandogli la testa, davanti allo staff della struttura. Il tutto nella freddezza più totale.
La corte ha inspiegabilmente ritenuto che non ci fosse né colpa né dolo, ma solo il fatto in sé, e che questo, da solo, non costituisse reato. Ma anche se ci fosse stata la colpa, l’uomo non sarebbe stato comunque punito perché per le nostre leggi, nel caso di maltrattamento di animali, essa non costituisce reato. La 544 bis, che viene presentata come una legge “tanto evoluta” nella protezione degli animali, non si applica infatti nei casi in cui la vittima viene maltrattata – o peggio uccisa – per negligenza o ignoranza.
A quanto pare, il GIP di Bolzano ha ritenuto che l’azione dell’uomo che, lo ricordiamo, ha spappolato il cranio dell’animale utilizzando un’ascia, fosse “non crudele e necessaria” poiché il cane non era solamente anziano, ma anche malato.
Una vergogna tricolore, che fa venire la nausea.
Nella foto: repertorio, un cane ferito alla testa.
Terni: ritrovato cane ucciso con una fucilata alla testa
La Guardia Forestale di Terni ha ritrovato, nella giornata di ieri, un cane abbandonato dopo essere stato freddato da una fucilata alla testa.
Il cane era un esemplare maschio di Springer Spaniel ed è stato individuato successivamente alla segnalazione di un cacciatore impegnato in una battuta nel Comune di Narni.
Giustiziato: questo è il termine esatto per definire la maniera in cui l’animale è stato ammazzato.
I Forestali hanno infatti riscontrato il segno inequivocabile di un solo colpo di arma da fuoco alla testa. Il colpo è stato sparato a distanza così ravvicinata che si presume addirittura che la canna del fucile fosse appoggiata al pelo dell’animale, che nulla ha potuto fare per difendersi, e che molto probabilmente non immaginava che chiunque gli stesse di fronte avesse intenzione di rubargli la vita.
Si cerca ora il responsabile, ma considerati i precedenti per questo genere di assassinii, sarà difficile aprire il giornale una mattina e scoprire che è stato catturato.
Nella foto: il cane ucciso.