Investigazione di Nemesi Animale nell’allevamento di galline: è shock

L’associazione Nemesi Animale trasmette il video girato all’interno di un allevamento di galline di Varese. E si tratta di un video shock.

L’industria nel quale sono state girate le riprese è la Bruzzese di Olgiate Olona, una tra le più importanti nella produzione di uova per la Lombardia ed esistente da oltre 40 anni.

Attualmente, la Bruzzese detiene circa 200 mila galline, ma si progetta un nuovo stabilimento in grado di contenerne altre 328 mila.

Il video girato da Nemesi Animale lascia pochi dubbi in merito al trattamento riservato a questi animali, tanto che la stessa associazione scrive: “Invitiamo tutti, specie chi mangia ancora uova o qualsiasi prodotto abbia uova tra i suoi ingredienti, a guardare questo video per capire quali siano le reali condizioni in cui vivono gli animali negli allevamenti di galline ovaiole. E attenzione: non è che questo sia un allevamento particolarmente orribile e gli altri siano migliori. Questo è il normale standard di allevamento delle galline sfruttate per fare le uova, quindi tutti gli allevamenti sono simili a questo”.

Il video potete vederlo a questo link.

Scoprirete così che perché le uova possano ordinatamente essere disposte sugli scaffali dei supermercati, centinaia di migliaia di galline vivono la loro miserabile vita senza mai – assolutamente mai – vedere la luce del sole, senza poter distendere le ali, senza potersi muovere. Vedrete galline chiuse in gabbie microscopiche, malate, ferite, spiumate, in preda a comportamenti ossessivi tipici dei traumi da prigionia. Scoprirete che ai pulcini si mozza il becco senza anestesia, quando sono appena nati, e come le loro zampe si deformino perché costantemente a contatto con le griglie metalliche.

Vedrete gabbie impilate l’una sull’altra e galline che, di conseguenza, si defecano addosso, che vivono nella sporcizia e nel luridume. Noterete galline morte in mezzo a quelle vive, galline scappate dalle gabbie che muoiono di fame e sete senza che nessuno le soccorra oppure rimaste schiacciate tra le gabbie.

Ciascun animale viene torturato in questo modo per due anni. Poi viene macellato.

I pulcini maschi, inutili all’industria delle uova, vengono uccisi al momento della nascita, direttamente negli stabilimenti di incubazione, di solito triturati vivi, gassati o gettati nell’immondizia ad agonizzare.

Chiunque pensasse che l’esistenza delle galline sia sostanzialmente diversa negli allevamenti biologici si sbaglia: certamente hanno più spazio, certamente soffrono un po’ di meno. Ma i pulcini maschi vengono uccisi allo stesso modo, e ogni gallina non più produttiva viene macellata nella stessa identica maniera di qualunque altra. Ogni animale è e rimane una macchina al servizio dell’uomo.

È il momento di aprire gli occhi.

Posted on 7 gennaio 2012, in Cronaca, Dossier, Go Veg, In lotta per and tagged , , , , , . Bookmark the permalink. 3 Comments.

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