Cane morto nel catrame: le foto degli ultimi istanti. E in rete monta la protesta
Mentre Geapress pubblica le fotografie degli ultimi istanti di vita del povero cane precipitato in un bidone di catrame, la protesta e l’indignazione montano in rete. L’intera Italia si interroga sull’inadempienza delle istituzioni che, in una non operatività che ha dello scandaloso, hanno letteralmente lasciato agonizzare e morire un animale rimasto intrappolato per oltre settantadue ore in un fusto di catrame. Senza muovere un dito.
Della notizia avevamo parlato anche noi, in questa news. Ma le fotografie pubblicate da Geapress fanno più male di quanto sia possibile spiegare a parole.
Il cane è morente, imbrigliato in una trappola mortale, la lingua penzoloni da un lato, gli occhi già distanti. E rassegnati. Quasi fosse cosciente che nessuno potrà salvarlo.
Le immagini sono relative alla mattina di sabato, verso le 11,30, ossia qualche minuto prima che il cane esalasse l’ultimo respiro.
Racconta Giovanni Viola, l’unica persona che abbia cercato di fare qualcosa per lui, a Geapress: “Incontrando delle persone mi hanno detto di quel cane. Mi era sembrata una storia assurda, ma ho dovuto ricredermi. Quando ho raggiunto il posto erano circa le nove. Il cane era ormai stremato. Abbiamo tentato di dargli dell’acqua, lo abbiamo bagnato un poco. Di sicuro quella notte deve aver fatto di tutto per tirarsi fuori da quella trappola”.
Il catrame è semisolidificato. Un uomo solo non ha la forza per estrarre il cane dal bidone. E poi c’è il sole, cocente, che picchia duro sull’animale. Su quell’animale che è intrappolato da ore, che per ore ha pianto e guaito e che per ore è stato sistematicamente ignorato.
Giovanni Viola conferma l’assoluta indifferenza che ha circondato l’intera vicenda: “Confermo che nessuno mi ha aiutato. Ho ricevuto risposte tremende, mi viene difficile ricordare”.
E, in un flash, racconta come il cane è infine morto: “Quello sguardo spento… Poi ha aperto la bocca, il catrame ha iniziato a entrare… Momenti tremendi, non riesco proprio a raccontarli. Mi dispiace veramente. Non doveva finire così. Io ho fatto subito quello che dovevo fare, poi ho visto tanto clamore. Mi sento di ringraziare l’Associazione Dacci Una Zampa, si sono allertati subito”.
Gli si domanda perché il fusto di catrame non sia stato rovesciato a terra. Viola risponde: “Ammesso che ci fossi riuscito per il peso, quale sarebbe stato l’esito? Vedere sommergere il cane dal catrame? Mi viene veramente difficile ricordare quei momenti”.
L’animale, morto sabato mattina, è stato rimosso solamente lunedì in giornata. Catrame in gola e catrame nella trachea l’hanno ucciso. Sono state tante cose ad ucciderlo, soprattutto le mancate azioni. Il suo corpo senza vita è rimasto a cuocere in quel bidone per oltre due giorni, nuovamente nell’indifferenza generale. Indifferenza da vivo, indifferenza da morto, nessuna pace per un randagio qualunque. Dopotutto, a chi importa?
Nel frattempo, Geapress racconta che l’Associazione Dacci Una Zampa è stata convocata ed ha incontrato il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa.
“Ci è sembrato molto colpito dall’accaduto”, raccontano i volontari. “È stato molto deciso non solo nel condannare l’accaduto ma anche nel chiedere che vengano accertate tutte le responsabilità del mancato soccorso. Ci ha riferito del randagismo come di un problema inderogabile che deve essere valutato anche sul piano della sicurezza delle persone. Ci ha fatto inoltre molto piacere sentir dire che c’è tutta l’intenzione di verificare le richieste di aiuto inascoltate”.
Vedremo come andrà a finire, in questa nostra Italietta che si scandalizza facilmente – e sempre a cose fatte – e che altrettanto in fretta dimentica.
E intanto qualcuno si chiede come possa essere stato possibile che un cane, saltando un muretto, sia finito dritto dentro un fusto di catrame lasciato scoperto. Se non sia più probabile che qualcuno ce l’abbia buttato. Se sia così normale che una trappola del genere venga lasciata priva di qualunque protezione. Ma sono solo congetture, di sicuro non si sa nulla.
Quello che è certo, è che l’indignazione si è già trasformata in protesta: UGDA, Comitato Garante per i Diritti Animali, ha annunciato una denuncia collettiva. E a questa pagina Facebook, c’è un modello di lettera di protesta da inviare alle istituzioni.
Scopriremo presto se questa faccenda sarà dimenticata. È sufficiente aspettare e vedere.
Nelle foto: l’agonia del randagio (fonte Geapress).
Posted on 21 giugno 2012, in Cronaca, In lotta per and tagged bidone, cane, catrame, proteste, reggio calabria, scandalo, shock. Bookmark the permalink. 11 Comments.
MI AUGURO CON TUTTO IL CUORE CHE LA GENTE CHE POTEVA AIUTARLO E NON L’HA FATTO DEVE PROVARE TUTTO QUELLO CHE HA PROVATO QUESTA CREATURA…..UNA MORTE LENTE E DOLOROSA, SOLO COSì BASTARDI POTETE CAPIRE……
SONO SEMPLICEMENTE INDIGNATO, AMAREGGIATO E SCONCERTATO PER QUELLE IMMAGINI. PENSIAMO DI RISOLVERE QUESTI PROBLEMI SOLAMENTE SCRIVENDO? NON PENSO PROPRIO. BISOGNA MUOVERSI FISICAMENTE SU OGNI FRONTE DELLA NS ESISTENZA. COSI’ NON SI APPRODA A NULLA. ABBIAMO UN ESEMPIO DI QUANTO STA SUCCEDENDO NEL NS PAESE, E’ NESSUNO MUOVE UN DITO; SOLO PAROLE, PAROLE, PAROLE. IO LA PENSO COSI’.
per quanto riguarda noi, il blog è solo la punta dell’iceberg di quello che facciamo concretamente. in ogni caso è vero, bisogna muoversi.
purtroppo l’ignoranza in alcuni posti regna ancora sovrana!
dovrebbero mettere nel catrame tutti quei bastardi che commettono crimini atroci e nemmeno vengono puniti , le nostre prigioni sono piene di immondizia , e anche le nostre strade , gente che non merita nemmeno di respirare , questi dovrebbero morire, violentatori di donne che restano in puniti (in italia) pedofili , quindi che cosa vogliamo fare?????? questi poveri animali che non hanno colpe invece pagano con la vita per cose che non hanno fatto… se questa e’ giustizia!!!!!! che schifo
Intanto un essere innocente è morto in modo atroce… Che tu possa avere pace piccolo…
Siamo davvero una razza senza speranza… Se non c’è empatia verso i più deboli ed indifesi, cioè gli animali perchè non hanno voce e non possono denunciare i sopprusi, non se ne ha nemmeno verso i propri simili… Scivoliamo sempre più velocemente verso l’abisso della nostra indifferenza e cattiveria…
Dopo aver visto certe immmagini di tanta cattiveria e indifferenza verso una creatura indifesa che chissà che vita a dovuto trascorrere in quelle zone,non mi vorrete certo dire che devo essere sensibile alla sofferenza della maledetta razza umana(prima si estingue è meglio è)
L’uomo : che genio ! Ci voleva Einstein per prendere un piccone, o uno scalpello, o un martello, e forare il fusto da sotto, sguararlo ben bene. Ma anche rovesciandolo, non avrebbe sepolto il cane, mica si riversava a terra il mar rosso dentro una scodella. Bah … surreale
Gennaro, vergognati per quello che hai detto. Sei un insensato?
TANTO LA MADONNA P.PIO E IVEGGENTI VEDONO SOLO DIO ;LORO NON SI DEGNANO FARE APPARIZIONI PER SALVARE GLI ANIMALI
[commento editato]
PENA DI MORTE AI RESPONSABILI
nonn esiste dio…..