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[VIDEO] Schiavi senza nome: investigazione sugli allevamenti dei maiali nel bresciano
“Le immagini di questo video sono state raccolte nella bassa bresciana all’inizio del 2012.
Queste sono le normali tecniche di allevamento e di detenzione per milioni di maiali nei paesi ‘civili’.
Questo è l’inferno quotidiano che abbiamo dietro casa a cui passiamo accanto con indifferenza.
Per dare voce a tutte le vittime dell’industria alimentare partecipa
SABATO 12 MAGGIO al CORTEO ANTISPECISTA PER LE VITTIME DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE – CONTRO IL MEGA MACELLO – concentramento ore15.00 di fronte al casello autostradale di Manerbio (Bs) – autostrada A21 TO-PC uscita MANERBIO
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[VIDEO] Inghilterra: in galera i lavoranti che torturavano i maiali
Due lavoranti in un mattatoio inglese sono stati condannati a una pena detentiva la scorsa settimana: alcuni video girati sotto copertura li mostravano mentre torturavano sadicamente numerosi maiali.
Il fatto è iniziato nella primavera del 2011, quando l’associazione Animal Aid ha filmato Piotr Wasiuta e Kelly Smith mentre torturavano alcuni suini alla Cheale Meats di Brentwood, nell’Essex. Nelle riprese, i due lavoranti venivano mostrati mentre spegnevano sigarette sul muso degli animali, li picchiavano selvaggiamente all’interno delle loro gabbie di contenzione, li prendevano a calci, li trascinavano al macello tenendoli per le orecchie, li percuotevano con degli attrezzi di ferro, li stordivano in modo improprio e per puro gusto sadico con gli storditori elettrici. In tutte le riprese gli animali urlavano e gemevano dal terrore e dal dolore. In particolare ad uno dei maiali è stata tagliata la gola mentre era ormai atterrato al suolo ed è stato abbandonato a morire in una pozza di sangue.
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USA: ranch offre a militari i suoi maiali per esercitazioni belliche
Mutilati, colpiti da raffiche di proiettile, tagliati, bruciati e infine uccisi. Questa è la fine fatta da numerosi maiali detenuti in un ranch californiano, nell’area di San Diego, che il proprietario aveva messo a disposizione dell’esercito per alcune esercitazioni militari.
La scoperta, avvenuta grazie ad un elicottero di una tv americana che si è trovato a sorvolare la zona lo scorso febbraio, ha lasciato sconcertati i residenti che nulla sapevano della faccenda.
Nelle immagini riprese dal network si vedono uomini in abbigliamento leggero color kaki intenti a nascondere i resti di un’esercitazione militare. E il sangue per terra. Tanto, troppo sangue per essere una “simulazione”: in quella esercitazione, qualcuno era morto davvero.
I corpi senza vita dei maiali erano rinchiusi nei sacchi. Secondo quanto riportato dalle fonti, gli animali sarebbero stati anestetizzati e poi “utilizzati” come cavie da medici militari da inviare in Afghanistan.
Ai maiali, ancora vivi, i medici potevano fare quello che volevano: amputarli, tagliuzzarli, ustionarli, verificare l’effetto delle pallottole. E, se alla fine del martirio erano ancora vivi, dovevano chiaramente sopprimerli.
Il proprietario dei maiali non trova che vi sia assolutamente nulla di male nell’aver ceduto gli animali per questi scopi. Per lui è lo stesso, così o macellati non fa alcuna differenza.
PETA, però, non ci sta e altrettanto disgustati sono gli inconsapevoli cittadini, che non avevano in alcun modo autorizzato le esercitazioni nella zona.
In passato lo stesso ranch era stato sanzionato e chiuso per mancanza dei permessi richiesti per legge.
Messo alle strette di fronte a quanto accaduto ai maiali, il proprietario della struttura ha dapprima negato, poi spiegato che l’area serviva semplicemente per le esercitazioni di tiro, infine ammesso che nella sua proprietà avvenivano addestramenti per la polizia locale ed esercitazioni paramilitari.
Tutto finto. Solo esercitazioni. Ma i maiali sono stati torturati e uccisi per davvero.
Foto: repertorio.
Cremona: si ribalta tir carico di maiali, ne muoiono otto
Otto maiali sono purtroppo rimasti uccisi a seguito del ribaltamento del tir sul quale erano trasportati. Il fatto è accaduto due giorni fa, nel pomeriggio, nel comune di Casaletto Vaprio, in provincia di Cremona.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Vailate. Nell’autoarticolato, rovesciatosi su un fianco per il cedimento della banchina su una strada bianca, si trovavano un’ottantina di maiali che erano stati da poco prelevati dalla Cascina San Luigi. Presumiamo fossero diretti al macello.
Otto suini sono morti sul colpo. I superstiti sono stati soccorsi dai Vigili del Fuoco di Crema e dai veterinari dell’ASL, ma non si sa nulla in merito a quale sia stata la loro sorte.
Nella foto: il tir ribaltato.
UK: allevatore di maiali si suicida dopo scandalo Harling
Un allevatore finito nell’occhio del ciclone per un video girato sotto copertura che mostrava le crudeltà verso i suoi maiali negli allevamenti Harling si è tolto la vita in UK. La notizia è stata riportata ieri dal Daily Mail.
Stephen Brown, 52 anni, si sarebbe sparato in un campo dopo aver dichiarato di essere “distrutto” a causa dello scandalo.
Una investigazione sotto copertura da parte di Animal Equality aveva filmato le scioccanti brutalità che avvenivano nell’allevamento di Brown. Nel video, un maiale veniva ammazzato di botte con una sbarra di metallo, i cuccioli venivano presi a calci e la testa di un piccolo spaccata come una noce sul pavimento di cemento. Il video – una parte di esso, in verità, visto che si tratta di 500 ore di riprese – può essere visionato qui.
Le fotografie allegate al video mostravano un dipendente puntare un fucile alla testa di una scrofa (vedete la foto in apertura) e poi il corpo senza vita dell’animale. L’espressione di attonito stupore dell’animale che guarda dritto nella canna nera del fucile è di quelle difficili da dimenticare.
La RSPCA inglese aveva descritto l’investigazione sotto copertura come uno dei peggiori casi di crudeltà animale mai documentati e aveva a sua volta iniziato un’investigazione interna dopo che le riprese erano state rese pubbliche da Animal Equality lo scorso weekend, mentre la Red Tractor, ente che certifica il benessere degli animali da macello e che aveva fino a quel momento premiato l’allevamento, aveva immediatamente ritirato la certificazione.
Non esistono prove che Brown fosse direttamente coinvolto negli episodi di crudeltà, ma i filmati mostrano un’incuria vecchia di anni, oltre ad animali ricoperti di ferite mai curate ed è difficile pensare che il proprietario dell’allevamento non avesse alcuna idea di come andavano le cose all’interno della struttura.
Stephen Brown aveva rilasciato un’intervista alla BBC lunedì scorso dichiarando che era stato “molto difficile” per lui, vedere il video.
Nella foto: il fucile puntato alla testa della scrofa.