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Ippoasi sfrattata: gli animali salvati dal macello rischiano di finire al macello

Il meraviglioso centro Ippoasi di Marina di Pisa rischia lo sfratto. E i suoi settanta animali rischiano qualcosa di peggio: il mattatoio.

Animali salvati appunto dal macello che rischiano di ritornarci se per loro non verrà trovata una soluzione.

Della questione parla persino il Corriere della Sera nella sua edizione online, specificando – giustamente – che l’Ippoasi non accoglie soltanto cavalli come Sing Song che, troppo ribelle per correre, venne inviato al macello e salvato per un pelo (di criniera). Nella riserva di tre ettari e mezzo alla foce dell’Arno ci sono anche Terra e Luna, due mucche che hanno trascorso la vita legate all’interno di una stalla, senza mai stare un minuto all’aria aperta. E c’è Liu, il pony diventato indesiderato perché non voleva trasformarsi nel giocattolo vivente di un bambino.

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Cannes: Brad Pitt ricorda a tutti quanto brutale è la macellazione

Brad Pitt non è solamente uno dei più celebri attori degli ultimi vent’anni, ma anche un personaggio pubblico particolarmente interessato agli animali. Tanto da essere un famoso vegan – con buona pace della compagna Angelina Jolie, ritornata alla bistecca (senza grandi metamorfosi alla sua magrezza estrema, peraltro).

Ospite al Festival di Cannes per la presentazione della sua ultima pellicola Killing Them Softly, l’attore americano ha approfittato del red carpet per richiamare l’attenzione sulla brutalità della macellazione degli animali.

Partendo dal presupposto che nel mondo vi sia troppa violenza, Pitt ha tenuto a precisare di non riferirsi solo ai film, ma più specificamente alle situazioni di quotidiana brutalità cui troppa gente sembra essersi desensibilizzata totalmente. Al punto da considerarle normali.

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[VIDEO] Schiavi senza nome: investigazione sugli allevamenti dei maiali nel bresciano

“Le immagini di questo video sono state raccolte nella bassa bresciana all’inizio del 2012.

Queste sono le normali tecniche di allevamento e di detenzione per milioni di maiali nei paesi ‘civili’.

Questo è l’inferno quotidiano che abbiamo dietro casa a cui passiamo accanto con indifferenza.

Per dare voce a tutte le vittime dell’industria alimentare partecipa

SABATO 12 MAGGIO al CORTEO ANTISPECISTA PER LE VITTIME DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE – CONTRO IL MEGA MACELLO – concentramento ore15.00 di fronte al casello autostradale di Manerbio (Bs) – autostrada A21 TO-PC uscita MANERBIO

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La Cina chiede l’importazione degli asini brasiliani per macellarli

Il governo cinese sta cercando di raggiungere accordi con quello brasiliano per importare asini al fine di macellarli. In particolare l’impresa di mattatoi cinesi Shan Dong Dong ha appena concluso un protocollo d’intesa con il governo dello Stato brasiliano del Rio Grande do Norte: l’accordo comporta l’acquisto di trecentomila asini all’anno , con la possibilità di arrivare fino a mezzo milione di esemplari. Tutti gli animali finiranno sgozzati in mattatoio. 

La Cina non è nuova alla macellazione degli asini: nel Paese asiatico ne vengono infatti abbattuti un milione e mezzo ogni anno. Si tratta di animali autoctoni, ma anche importati dall’India e dallo Zambia.

Tuttavia, la popolazione brasiliana di Rio Grande do Norte non sembra affatto d’accordo con la decisione del governo e manifesta in maniera assai chiara il suo dissenso: gli asinelli non si toccano. Questi animali che per secoli sono stati un patrimonio preziosissimo per gli esseri umani non meritano un trattamento tanto incivile.

I nortesini hanno dunque indetto una petizione popolare per salvarli. Il documento, che ha raccolto centinaia di migliaia di firme, dichiara che “bisogna dare un trattamento degno agli asini che hanno aiutato a costruire tutte le città e i paesi del sertao”.

La petizione e le firme sono state inviate al Ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente di Brasilia e si attendono sviluppi. Il segretario d’Agricoltura del Rio Grande do Norte, però, non ci sta: “I somari servono solo a causare incidenti sulle strade, dove vagano di giorno e di notte. Chi ne possedeva uno, adesso l’ha sostituito con un mezzo motorizzato. È molto difficile affrontare questa situazione: i cinesi offrono una soluzione che può dare una nuova fonte di lucro ai nostri abitanti”.

Gli asinelli brasiliani sono esteticamente bellissimi. Di razza portoghese, hanno la caratteristica di unirsi in branchi e, da quando sono stati sostanzialmente abbandonati a loro stessi, stanno ritornando ad uno stato semi-selvatico. Ma sono mansueti e gentili. E di certo non meritano di finire sgozzati.

Nella foto: un asinello brasiliano e un puledrino.

Trasporto animali da macello: approvato il limite di 8 ore in UE

È stata approvata la dichiarazione scritta che sancisce un limite di otto ore di viaggio per gli animali da macello all’interno dell’UE. La notizia, riportata tra gli altri da Geapress, è stata confermata dall’eurodeputato Andrea Zanoni, dell’Italia dei Valori.

“Si tratta di una pietra miliare della protezione degli animali in Europa. Da oggi, grazie a questo testo adottato dal Parlamento Europeo, possiamo rivolgerci a Commissione e Consiglio affinché le otto ore massime di trasporto diventino un obbligo inderogabile in tutti e 27 i Paesi membri”. 

La proposta si basa sulla campagna internazionale 8hours, che venne lanciata dall’associazione animalista Animals’ Angels e che raccolse circa un milione di firme in tutta l’Europa. L’obiettivo? Far sì che le povere creature destinate ad un’atroce fine al mattatoio non debbano, perlomeno, viaggiare oltre otto ore all’interno dei Paesi dell’Unione Europea.

“Ad oggi, l’attuale legislazione permette che centinaia di ovini, bovini, caprini ed altri animali vengano trasportati ammassati gli uni sugli altri, senza un centimetro di spazio, senza quasi nemmeno l’aria per respirare”, commenta Zanoni, “Il prossimo passo sarà la consegna del milione di firme raccolto al Commissario UE competente John Dalli. Adesso la commissione non può più prendere sottogamba la tutela degli animali”.

Certamente un passo avanti, ma che lascia comunque l’amaro in bocca a chi ha compiuto la scelta etica di far sì che otto ore si trasformino in zero ore per gli animali da macello: quella di diventare vegan. Quella per cui nessun animale debba morire per sfamarci. Perché anche con un limite di otto ore (comunque tantissime), gli animali finiscono comunque sgozzati al mattatoio. Auspicheremmo un cambiamento ben più radicale. Il nostro plauso, comunque, va all’onorevole Zanoni per il suo impegno.

Nella foto: animali diretti al mattatoio.