La Grecia ha detto basta, stop, fine ai circhi con animali su tutto il territorio nazionale. È la splendida notizia che nelle ultime ore sta facendo il giro della rete.
LAV, dall’Italia, guarda con ammirazione alla decisione dei cugini greci – anch’essi colpiti (più) duramente (di noi) dalla crisi economica degli ultimi anni ma il cui Parlamento continua a lavorare con serietà alla protezione degli animali.
La Grecia, come molti altri Paesi, ha grandi problemi di gestione del randagismo – tra le altre cose – e ci si augura ora che le energie si focalizzino su quella questione. Ma questo nulla toglie alla bellezza della notizia di oggi, importante anche perché trattasi del primo provvedimento del genere a livello nazionale in tutta Europa.
La Grecia è anche il secondo Paese del mondo a vietare in toto l’utilizzo degli animali nei circhi. Il primo era stato la Bolivia, che ha messo al bando questa “fabbrica di divertimento crudele” nell’aprile del 2011.
In un certo senso, inoltre, questa notizia è anche un po’ italiana, ma non c’è poi molto da esserne orgogliosi. Nel maggio 2009, infatti, un video girato all’italianissimo circo Alex Hamar – in quel periodo in tour in Grecia – aveva fatto il giro del Paese. Cosa mostrava? Alcuni inservienti intenti a picchiare selvaggiamente un’elefantessa. L’animale veniva colpito brutalmente sulla testa con quel bastone uncinato che quasi sempre viene utilizzato per “l’addestramento” di questi animali.
Il video aveva – giustamente – creato sconcerto ed era arrivato anche all’allora Ministro dell’Agricoltura greco, Sartitris Hadzigakis, che aveva subito iniziato ad occuparsi della questione.
E lo ha fatto sul serio, perché d’ora in poi i circhi con animali saranno banditi da tutta la Grecia.
E lo Stato italiano, che dopo lo scandalo del video avrebbe come minimo dovuto sentirsi fischiare le orecchie?
Lo Stato italiano niente, come al solito. Tanto fumo, zero arrosto. Anzi, peggio: la ciccia c’è stata, ma per i circensi.
“Lo Stato italiano ha concesso al circo Alex Hamar un contributo di ventimila euro per la tournée svolta in Grecia nel 2009, nonostante quelle immagini e la denuncia di maltrattamento fatta da numerose associazioni animaliste greche”, dichiara la LAV.
Complimenti. Lo Stato italiano, quando si tratta di animali, continua imperterrito ad andare dalla parte opposta rispetto al progresso. E infatti continua a finanziare gli spettacoli circensi tramite il suo FUS, Fondo Unico per lo Spettacolo: nel 2010, agli “ammaestratori di belve feroci” sono stati donati ben 4 milioni di euro.
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dobbiamo seguire l’ essempio!
Ma al di la’ del silenzio o della connivenza da parte dello Stato Italiano, manca la sensibilizzazione, con immagini/video/articoli da parte dei media su quello che realmente devono sopportare questi poveri animali maltrattati e a volte anche seviziati per il divertimento di “grandi e piccini”!!Si dovrebbe iniziare dalle scuole, con l’educazione civica che non e’ detto che debba parlare di rispetto o di educazione solo nei riguardi degli esseri umani!!Sono convinta che la sensibilita’ di un bambino acquisirebbe con piu’ facilita’ il messaggio, provare a creare nel futuro una generazione piu’ consapevole affinche’ tante barbarie non trovino piu’ il supporto della legalita’!