È l’onorevole Andrea Zanoni a segnalare il fatto e a riportarlo, invece, ci pensa Geapress – e anche noi, nel nostro piccolo.
“Apprendo dalla stampa che un cinghiale intrappolato in una gabbia a Posa Crosera, a Pederobba (TV) è stato abbattuto da una Guardia Provinciale dopo tre giorni di atroci sofferenze. Gabbia che, a quanto riferisce una testimone, riportava la dicitura ‘Provincia di Treviso, chiusino n.2’. Sebbene i cinghiali siano animali che qualcuno ha deciso di uccidere, c’è sempre una legge dello Stato che vieta di maltrattarli punendo penalmente i responsabili”.
Oltre che europarlamentare dell’Italia dei Valori, Zanoni è anche presidente della LAC (Lega Abolizione Caccia) del Veneto.
Quanto da lui raccontato ha dell’incredibile.
Il cinghiale sarebbe stato intenzionalmente catturato in una gabbia trappola e lì abbandonato per tre giorni, senza cibo né acqua, deperito, ferito dalle lesioni che si era procurato cercando disperatamente di liberarsi. Il tutto nell’indifferenza più totale.
Quando è stato ucciso era così debole che non riusciva neppure più a reggersi in piedi e si era accucciato sui propri escrementi.
Ora Zanoni dice di voler andare a fondo, e di aver scritto una lettera al Presidente della Provincia di Treviso per conoscere l’esatto numero di gabbie trappola posizionate sul territorio. Ma non solo: il presidente della LAC vuole anche il nome del responsabile della gabbia in cui il cinghiale è rimasto a marcire. E soprattutto pensa alla denuncia in Procura per maltrattamento di animali.
“Trovo aberrante che in una società come la nostra possano accadere cose del genere. Se i cinghiali devono essere uccisi perché qualcuno ha deciso che fanno danni, non è certo in questo modo barbaro e incivile. Leggo scandalizzato che quella di lasciare i cinghiali catturati per qualche giorno senza cibo né acqua sarebbe una prassi consolidata per indebolirli, in modo che si possano abbattere con più facilità”.
È stata una cittadina a denunciare quanto accaduto. In lei l’etica e la morale hanno fortunatamente avuto il sopravvento e, giustamente, si è chiesta se fosse necessario far soffrire in quel modo un animale ormai inerme, incapace di difendersi. Soprattutto, si è chiesta il perché questi animali debbano per forza essere trucidati, e non semplicemente trasportati in un posto dove possano – anche loro – vivere tranquilli.
Va sottolineato che il cinghiale è stato ammazzato da una Guardia Provinciale, ossia una persona autorizzata dall’Ente pubblico Provincia di Treviso, alimentata dalle tasse di tutti i cittadini.
Poco tempo fa, sempre in Veneto, due agenti di Polizia Provinciale avevano, anziché soccorrerla e liberarla, ammazzato a pistolettate una volpe ferita presa nella trappola di un bracconiere. L’aguzzino è stato premiato dei suoi sforzi con l’uccisione della sua vittima. Complimenti.
Nella foto: il cinghiale catturato poco prima di essere ucciso.
Ci sono novità su questa vergognosa vicenda?
nessuna indagine.
[...] Treviso: cinghiale lasciato in gabbia 3 giorni e poi ucciso dalla Guardia Provinciale [...]
Questi sono i grandi eroi italiani… che schifo…
Sono profondamente indignata e schifata… pago le tasse per mantenere gente di questo genere??? Come minimo bisognerebbe licenziare la persona (persona???) che ha fatto un tale atto di barbarie e chiedere a gran voce spiegazioni per un operato che è addirittura “abituale”, come se potesse essere abituale torturare ed uccidere esseri viventi.
Perchè non organizziamo una protesta di massa con mail e telefonate alla Provincia di Treviso? Dopo le giustificazioni senza alcun senso data per l’uccisione della volpe cosa si inventeranno questa volta?
Scriviamo e facciamo sentire la nostra voce dato che queste povere vittime non possono farlo!
ci stiamo. appena abbiamo un secondo vediamo di capire come organizzare la cosa. siamo profondamente disgustati.