Le 900 scimmie di Harlan: ecco le reazioni “contro”

27 febbraio 2012

Abbiamo avuto modo di parlare due giorni fa dell’arrivo, nella sede di Correzzana (nel monzese) di Harlan, la multinazionale della vivisezione, di 900 scimmie destinate alla sperimentazione animale (qui maggiori dettagli). Le scimmie, scaglionate in “carichi” da 150 esemplari per volta, sono ormai arrivate tutte. 

E le proteste sono partite, come è giusto e prevedibile.

Oltre agli animalisti come sempre in prima fila per opporsi allo scempio della scienza nera, è scesa in campo anche l’ex Ministro Michela Vittoria Brambilla, cui – al di là di simpatie o antipatie politiche – va il plauso di aver addirittura citato l’ALF (Animal Liberation Front) e quanto da esso documentato a seguito di un blitz proprio all’interno dei laboratori italiani di Harlan. La Brambilla ha presentato un esposto ai NAS e addirittura un’interrogazione parlamentare.

Ecco di seguito il testo dell’esposto:

“Alla Procura della Repubblica Piazza Garibaldi, 10 20856 MONZA

e p.c. Al Comando Carabinieri Tutela della Salute Piazza Marconi n. 25 00144 ROMA

OGGETTO: Importazione e detenzione di macachi nello stabilimento “Harlan” in località Correzzana (MI). Esposto.

Da fonti di stampa risulta che nello stabilimento di Correzzana (MI) di proprietà della Multinazionale Harlan, stanno arrivando, a gruppi di circa 150 individui, 900 macachi provenienti dalla Cina destinati alla sperimentazione in laboratorio. Si tratta di uno dei più grossi carichi di animali per la vivisezione mai importati nel nostro Paese. L’arrivo di questi animali ha dato luogo a numerose proteste di cittadini e animalisti contrari alla sperimentazione in vivo.

Nel 2006 il “Fronte di liberazione animale”, dopo un blitz proprio all’interno dello stabilimento di Correzzana, denunciò una situazione sconvolgente: migliaia di roditori costretti a vivere in pile di gabbie plexiglas, decine di carcasse trafitte da puntine e conservate nei frigoriferi del laboratorio, e soprattutto decine di macachi che sopravvivevano in condizioni squallide, tra sangue e feci, prima di essere inghiottiti dalla catena della sperimentazione.

Trattasi di circostanze che, al di là della loro intrinseca gravità (configurando il maltrattamento di animali, come noto, un reato), offendono il sentimento di amore e rispetto per gli animali e i loro diritti proprio della maggioranza dei cittadini e producono un gravissimo pregiudizio all’immagine del nostro Paese; non vi è, infatti, chi non veda come il maltrattamento degli animali, anche di quelli allevati per essere destinati alla sperimentazione “in vivo” (fatto peraltro che contribuisce a peggiorare la situazione in quanto la pratica della vivisezione è fortemente censurata dall’opinione pubblica), sia tale da trasmettere un’immagine del tutto negativa del nostro Paese.

Dati i precedenti, e considerato il gran numero di animali coinvolti, ad avviso della scrivente, si evidenzia la necessità di un immediato intervento per verificare, oltre alla rilevanza penale delle condotte predette, le ipotizzate violazioni della disciplina igienico-sanitaria durante il trasporto degli animali oggetto dell’importazione in corso, nonché la necessità di verificare il rispetto delle previsioni dettate dal decreto legislativo n. 116 del 1992 nello stabilimento sopra citato.

Si confida in un intervento, ciascuno per quanto di competenza, di codesti Uffici affinché, nell’ipotesi in cui dovesse essere verificata la violazione della normativa statale e regionale in materia di tutela del benessere degli animali, si proceda all’adozione di idonei provvedimenti anche di natura cautelare.

Milano 25 febbraio 2012

On. Michela Vittoria Brambilla”

Quella che segue, invece, è l’interrogazione parlamentare sottoposta al Ministero della Salute, che ha autorizzato l’ingresso in Italia delle scimmie provenienti dalla Cina e rubate alle foreste di Mauritius e Seychelles.

“INTERROGAZIONE PARLAMENTARE AL MINISTRO DELLA SALUTE

premesso che:

Come risulta da fonti di stampa (tra cui il quotidiano “La Repubblica” del 25/02/2012), nello stabilimento di Correzzana (MB) di proprietà della multinazionale Harlan, stanno arrivando, a gruppi di circa 150 individui, 900 macachi provenienti dalla Cina e destinati alla sperimentazione in laboratorio. Si tratta di uno dei più grossi carichi di animali per la vivisezione mai importati nel nostro Paese;

nel 2006 il “Fronte di liberazione animale”, dopo un blitz proprio all’interno dello stabilimento di Correzzana, denunciò una situazione sconvolgente: migliaia di roditori costretti a vivere in pile di gabbie di plexiglas, decine di carcasse trafitte da puntine e conservate nei frigoriferi del laboratorio, e soprattutto decine di macachi che sopravvivevano in condizioni squallide, tra sangue e feci, prima di essere inghiottiti dalla catena della sperimentazione-: per sapere attraverso quale iter è stata autorizzata l’importazione nel nostro Paese di un numero così elevato di macachi, chi è il funzionario del ministero della Salute che ha firmato l’atto di autorizzazione, quali controlli sono stati effettuati sul trasporto dalla Cina e con quale frequenza vengono effettuati controlli sullo stabilimento di Correzzana per verificare che siano rispettate le norme igienico-sanitarie vigenti.

On. MICHELA VITTORIA BRAMBILLA”

Nella foto: esempio di sperimentazione animale su una scimmia.

 

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4 Responses to Le 900 scimmie di Harlan: ecco le reazioni “contro”

  1. Riccardo on 28 febbraio 2012 at 13:51

    ragazzi, tutti davanti allo stabilimento della Harlan come con Green Hill! facciamoci sentire!

  2. [...] Le 900 scimmie di Harlan: ecco le reazioni “contro” [...]

  3. News 28 febbraio « Chiliamacisegua on 27 febbraio 2012 at 16:39

    [...] Le 900 scimmie di Harlan: ecco le reazioni “contro” [...]

  4. Vanessa Illuminato on 27 febbraio 2012 at 10:36

    SAREBBE PROPRIO IL CASO DI PRESIDIARE DAVANTI IL MINISTERO DELLA SALUTE !!!!!HANNO DATO LORO IL PERMESSO PER FARLE ENTRARE E PERMETTERE TUTTO QUESTO!

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