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Ronco Scrivia: cane in gabbia lasciato morire di fame

Troppa neve, troppi impegni: queste sono state le scuse addotte dal padrone di un cane lasciato per mesi chiuso in una gabbia senza cibo. L’animale è morto.

Il proprietario è un muratore 52enne che tempo fa si era appassionato all’allevamento di animali. Aveva pertanto iniziato ad allevare alcuni esemplari su un terreno di Ronco Scrivia. La sua passione era evaporata presto e gli animali sono stati abbandonati a loro stessi.

Quando i carabinieri sono giunti sul posto, nella giornata di martedì, hanno trovato una decina tra bovini, suini e ovini ma soprattutto il cane.

Il cane, chiuso in una gabbia e morto letteralmente di fame e di sete. La causa del decesso è stata constatata anche dai veterinari dell’ASL, presenti sulla scena con i militari.

Spiega il comandante dei Carabinieri: “Lo stesso proprietario ha dichiarato di essersi recato per l’ultima volta su quel terreno un mese fa e che il cane era ancora vivo. Poi però non era più tornato sul posto, adducendo come scusante la presenza di troppa neve e troppi impegni lavorativi”.

La gabbia in cui le forze dell’ordine hanno ritrovato il corpo senza vita del cane misura un metro e mezzo per un metro e mezzo. A circondarla, decine di ossa di animali non meglio identificati e i resti in avanzato stato di decomposizione di una pecora, che potrebbe essere anch’essa morta per denutrizione (o la cui morte potrebbe essere stata con-causata dalla denutrizione).

Non è stato invece ritrovato l’altro cane del muratore, un pastore maremmano. L’uomo sostiene di non vederlo da tempo. 

Sul 52enne pende ora una denuncia per maltrattamento di animali. Ha già ricevuto una sanzione pecuniaria, poiché oltre a quanto appena illustrato deteneva pure alcune gabbie per la cattura dei cinghiali.

Foto: repertorio.