Archiviazioni mensili: novembre 2011

Terni: lupo ucciso da impatto con automobile

L’ennesimo lupo morto a causa dell’impatto violento con un’automobile era un giovane e splendido esemplare femmina. L’incidente, che ha causato l’immediato decesso dell’animale, è avvenuto a Umbertide, in località Montecastelli.

L’animale si trovava a ridosso della zona boschiva e ha cercato di attraversare la strada mentre sopraggiungeva l’auto di un uomo che stava andando al lavoro, questa mattina presto. L’uomo si è fermato e ha chiesto l’intervento dei Carabinieri.

Nulla da fare: la giovane lupa era già morta. Il suo corpo è stato ora trasportato all’Istituto Zooprofilattico di Perugia.

Lui si chiama Gulliver, e ha ricevuto un colpo d’ascia in testa

Gulliver è docile, giovane (un anno di età, circa) e affettuoso con tutti. Non c’è nessuno a cui non voglia dare un bacio o fare le feste.

Forse per questo chi l’ha quasi ucciso con un colpo d’ascia in pieno cranio ha avuto facilità d’azione.

Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio dello scorso 2 novembre a Milo, Comune nella provincia di Catania. Nonostante siano state subito chiamate le forze dell’ordine, i Carabinieri di Sant’Alfio, un muro di omertà si è immediatamente eretto attorno a quanto era appena successo, e che qualcuno certamente aveva visto.

Verso le 19,30 i volontari che seguono i cani della zona vengono chiamati sul posto da alcuni cittadini, con parole che gelano il sangue: c’è un cane con la testa spaccata.

Il cane è Gulliver, e attorno a lui si è formato un capannello di persone, tra cui una bimba che piange, scioccata. C’è sangue dappertutto. Gulliver non ha più voglia di correre, saltare, baciare e far le feste. Sta troppo male. Sta perdendo troppo sangue.

Con un furgoncino il cane viene trasportato in fretta al Centro Veterinario di Giarre, dove, in presenza anche della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Catania viene predisposto per l’inevitabile intervento chirurgico.

L’operazione riesce e Gulliver viene ricucito (foto in apertura, fonte Geapress). I suoi occhi sembrano un po’ tristi, come se sapessero che nonostante le indagini dei Carabinieri, nessuno ha voglia di parlare per dargli giustizia.

Ci sono immagini che valgono più di mille parole

Loro non sono colpevoli, sono innocenti. Sempre. Se aggrediscono, l’uomo li definisce “feroci”. Quando l’uomo aggredisce, ha sempre una giustificazione. Se non aggrediscono, se stanno quieti, in silenzio, in pace, spesso e volentieri vengono dimenticati.

“Eppure gli animali urlano, urlano nel silenzio” (cit. Mario Pappagallo)

Avellino: mucca travolta in autostrada muore sul colpo

Tra domenica e lunedì, verso le tre del mattino, una mucca lasciata vagante è stata travolta e uccisa da un’automobile, una Fiat Brava. L’animale è morto pochi istanti dopo l’impatto, mentre i due occupanti dell’auto sono stati ricoverati in ospedale per tagli al volto e trauma cranico.

La mucca era priva di marcatura. Si suppone sia entrata dallo svincolo di Baronissimi e che abbia percorso oltre 300 metri. Poi è stata centrata dall’auto mentre imboccava una curva, finendo dapprima sul cofano e poi sul tetto dell’auto.

Povero animale.

Considerata l’assenza di marcatura sarà praticamente impossibile rintracciare il proprietario della mucca, che avrebbe dovuto averne decisamente più cura.

Ariel è una micia particolare. C’è un padrone speciale per lei?

Riceviamo da fonte fidata e ripubblichiamo, chiedendovi di condividere l’appello per questa gattina e di leggere la sua storia. Ci auguriamo che possa trascorrere un Natale in famiglia.

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Vi chiedo aiuto per questa micina, una gattina particolare in una situazione delicata. Cerca casa con persone speciali che non vogliano la micina bella da toccare subito.

Ha bisogno di persone che abbiano pazienza e amore per lei, che le lascino tempo per abituarsi all’uomo e acquistare fiducia!

Autorizzo la pubblicazione su siti, forum, blog, riviste e altro (specificando che si trova a Milano).

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Ariel è una bellissima miciottina tigrata e lievemente rossiccia di circa 10 mesi.

E’ stata raccolta a Roma, in una colonia che aveva come riparo i motori caldi delle auto.

Una colonia formata da mici dolci, buoni, socievoli e coccoloni. A rischio, sono stati tratti in salvo, presi in braccio, portati a casa e fatti adottare!

Ariel è l’ultima di loro… la più schiva, la più timida, la più difficile da prendere. Per lei, purtroppo, non si è potuto fare come con gli altri, prenderla in braccio; si è dovuta usare la gabbia trappola.

E’ stata qualche giorno in casa della volontaria che l’ha salvata e, nonostante tanta paura e timidezza, ha subito mostrato segni di affetto, si è strusciata, ha fatto le coccole e le fusa, si è lasciata accarezzare e fin da subito ha imparato a chiamare la volontaria quando restava sola!

E’ una micia chiacchierina, una sirenetta… da lì il nome, Ariel.

Si trova ora a Milano con la speranza di trovare una famiglia che l’ami e che, con pazienza, tempo e amore,le lasci prendere fiducia assicurandole una vita serena.

E’ una miciottina buona, ma tanto timida e spaventata, per ora.

Si fida delle persone che conosce, si fida della volontaria che, ora a Milano, tutti i giorni le da la pappa e le pulisce la sabbietta; da lei si lascia accarezzare.

Da chi vede per la prima volta, ha un po’ paura invece. Ha bisogno di un po’ di tempo.

Non è una micia per tutti.

Ha bisogno di una famiglia che abbia esperienza di gatti, che sappia rispettare i suoi tempi e la sua timidezza iniziale, che non voglia per forza una micia da toccare subito.

Una famiglia dove ci siano già altri mici, perché lei con gli altri gatti è socievolissima e non ha alcuna paura: la volontaria che a Roma l’ha tenuta in stallo l’ha fatta incontrare con i suoi mici: e lei è andata loro incontro felice, a coda alta, facendo naso-naso!!!

 

E’ sterilizzata, testata negativa FIV-FeLV, sverminata e spulciata (esame feci negativo, esame filaria negativo).

 

Si trova a Milano ed è visibile contattando:

Manuela 328 7540814

Livia 338 2732181 (e-mail: [email protected])

Beirut: salvato leoncino abbandonato su un balcone [VIDEO]

Attivisti per i diritti animali hanno portato in salvo un cucciolo di leone di soli 5 mesi che viveva abbandonato sul balcone di un appartamento nel centro di Beirut, in Libano

Il cucciolo faceva parte della serie di animali esotici che sono tenuti come animali domestici in abitazioni private in tutto il Paese.

Animals Lebanon, importante organizzazione nazionale che lavora per proteggere gli animali, per educare le persone e sensibilizzare l’opinione pubblica, sta ora lavorando con il governo libanese per restringere il commercio di leoni nel Paese.

“L’adozione di leoni come animali domestici è drasticamente aumentata negli ultimi due anni, e riceviamo regolarmente testimonianze di nuovi cuccioli”, dice l’associazione. “Nell’arco dei primi due mesi di vita il leone comincia già a diventare troppo grande e forte per essere tenuto in casa. Per questo finiscono tutti chiusi in gabbia nei giardini o venduti a zoo privati”.

Il piccolo salvato qualche giorno fa è stato fortunato. Verrà spedito al Drakenstein Lion Park che non è uno zoo, ma un santuario per leoni in Sud Africa. Andrà a vivere con animali della sua specie che provengono da situazioni simili.

In Libano è purtroppo molto facile impossessarsi di un leoncino. Gli zoo della vicina Siria li vendono a 350 dollari l’uno, ed è attraverso gli zoo libanesi che i piccoli finiscono tra le mani dei compratori privati.

“Il proprietario di uno zoo libanese ha ammesso di aver importato otto leoncini dalla Siria: sono tutti morti nel giro di qualche settimana. Erano troppo piccoli”.

I cuccioli che sopravvivono al viaggio sono comunque molto soggetti a malattie, malnutrizione e al rischio di morte perché la realtà è che la maggior parte dei privati non ha la più pallida idea di come prendersi cura di loro.

Ecco il video del piccolino portato in salvo.


Cane con colonna vertebrale lussata: tristi notizie

Riceviamo da MA Aversa e ripubblichiamo integralmente. Le notizie sul piccolo Snoopy (di cui avevamo già parlato qui) purtroppo non sono buone. È quindi ancora più importante che trovi una famiglia che voglia prendersi cura di lui. Chi vuole fare a questo cane, che non ha alcuna colpa di essere rimasto paralizzato, un regalo di Natale e portarselo a casa?

Se siete interessati, contattate i riferimenti in fondo alla news.

***

Purtroppo le cose per il piccolo non sono andate come speravamo.
L’intervento alla colonna vertebrale, che si era lussata a seguito di incidente stradale, non è riuscito, anzi Snoopy ha perso anche quel poco di sensibilità profonda che gli rimaneva.
Questo lo condanna alla paralisi, senza scampo.
Il Vet ha però notato che esiste il “riflesso crociato” che, se adeguatamente stimolato e “canalizzato”, potrebbe riuscire a rimetterlo comunque in piedi e a farlo camminare anche se con “andatura spinale”.
Riporto più in basso un piccolo pezzo di un libro che ho trovato su Internet, fa capire come andrebbe più o meno la cosa.
Spero con tutto il cuore di riuscire ad ottenere questo risultato, anche se ci vorrà del tempo. Vedere un cane paralizzato è quanto di più straziante ci possa essere. Non posso pensare che debba rimanere così.
Le foto sono nuove, come il piccolo video:

Grazie alla vostra generosità abbiamo potuto saldare interamente il conto della clinica. Resterà da pagare la fisioterapia, ma di questo parleremo quando avrò almeno un’idea dei costi…
Appena avrò altri aggiornamenti vi farò sapere.

Fisioterapia riabilitativa del cane e del gatto di Ludovica Dragone
Nel caso di pazienti privi di sensibilità profonda, la fisioterapia viene utilizzata per cercare di sviluppare un’andatura spinale, ovvero un’andatura riflessa che consenta al paziente di camminare. I soggetti con andatura spinale sono in grado di mantenere la stazione autonomamente, hanno una deambulazione ritmica ma non coordinata e non sono in grado di indietreggiare. Il tempo necessario per sviluppare l’andatura spinale può essere influenzato positivamente dalla quantità di stimolazioni dei riflessi e quindi dalla fisioterapia. La comparsa del riflesso estensorio crociato è da considerarsi positiva ai fini della prognosi. […] In assenza di sensibilità profonda il tempo medio per il recupero della deambulazione è stato di 9 mesi. L’assenza di sensibilità profonda è spesso associata a incontinenza urinaria e fecale.

Francesca Oliva
Movimento Animalista di Aversa
Tel.: 347.4897010
Fax: 081.19318372
adozioni
http://www.ma-aversa.it
C.C.Postale n. 76938539
intestato a “Movimento Animalista di Aversa”
IBAN: IT59C0760114900000076938539

Storia della donna che difese la volpe dai cacciatori

Questa storia è raccontata da Sarah Hockey di Merseyside, nel Regno Unito. La versione originale, in inglese, è qui.

***

“Vivo ai bordi di un parco bellissimo, il Sefton Park di Liverpool. Lo scorso inverno fu il più freddo che avessi mai visto, con picchi di -19 gradi e una grande quantità di neve che rimaneva immobile per settimane, modificando il paesaggio.

Una mattina aprii la porta di casa per portare il mio cane Rocky a fare un giro ed ebbi il piacere di scorgere una volpe corrermi davanti e infilarsi nel mio giardino. Fu così meraviglioso vedere questa creatura di uno splendido rosso ruggine correre nella neve.

Avrei dovuto sapere che era troppo bello per essere vero – alcuni secondi dopo due uomini con quattro cani mi passarono davanti e capii perché quella povera volpe fuggiva in pieno giorno: lo faceva per sopravvivenza. Posso solo dire che scelse il giardino giusto in cui infilarsi.

Rocky ed io corremmo nel giardino. Urlai ai due uomini: ‘Che state facendo qui, questa è proprietà privata!’. Si fermarono – il tempo sufficiente perché la volpe scavalcasse il muro di recinzione e fuggisse. ‘Volevamo solo superare quel muro per andare nel campo’, mi risposero.

Sì, come no.

Il cuore mi batteva nel petto quando risposi: ‘So esattamente cosa state facendo. Uscite immediatamente, chiamo la polizia!”. Mi si avvicinarono, ma rimasi immobile. Perlomeno, se rimanevano lì, non correvano dietro alla volpe. Rocky, istintivamente, mi restò accanto e cominciò ad abbaiare contro i due uomini. Uno dei due mi minacciò dicendo che sapeva dove vivevo, e di farmi gli affari miei.

Risposi che non mi importava nulla, e che se volevano tornare per riprendere la discussione, non erano altro che un paio di codardi che correvano dietro ad un animale indifeso. A quel punto se ne andarono e, proprio come avevano sospettato, si comportarono dai codardi che erano e non tornarono mai più.

Non dimenticherò mai quanto sollevata mi sentii potendo aiutare quella volpe, e quanto io e Rocky sapessimo istintivamente cosa fare. Sono orgogliosa di quel momento e rifarei da capo tutto quello che ho fatto”.

Nella foto, il cane di Sarah Hockey, Rocky – l’amico delle volpi.

 

Feder F.I.D.A.: eccome come denunciare i casi di crudeltà sugli animali

Arriva da Feder F.I.D.A., Federazione Italiana Diritti Animali, il vademecum per denunciare i casi di maltrattamento sugli animali in Italia.

Innanzitutto non va mai dimenticato che il silenzio favorisce sempre l’oppressore, e mai la vittima, e che l’indifferenza aiuta sempre il torturatore, e mai il torturato: dunque, denunciate sempre. 

Tuttavia, è importante anche sapere come procedere in termini legali nel caso in cui si assista ad un reato di maltrattamento. 

Queste sono le linee guida da seguire:

  • Gli atti di denuncia e querela sono quasi privi di specifiche formalità (eccetto quelle riguardanti il deposito) perché racchiudono la descrizione dell’illecito a cui si è assistito o dal quale si è stati danneggiati. Questo significa che sono alla portata di tutti e, presso gli uffici preposti alla ricezione di questi atti (cancelleria della Procura, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Municipale, Polizia Provinciale), si potrà trovare una valida assistenza alla compilazione.
  • E’ fondamentale sapere che tali uffici sono tenuti OBBLIGATORIAMENTE sia a ricevere la denuncia, sia a disporre subito gli opportuni accertamenti (per non incorrere a loro volta nella commissione del reato proprio di Omissione di atti d’ufficio). E non è vero che un reato su animali sia di competenza solo delle guardie zoofile (lo dice la Cassazione: tutti gli organi di P.G. sono competenti per i reati in materia ambientale e di tutela animali (Cass. pen. sez. III – Pres. Gambino – Est. Postiglione – n.1872 del 27/9/91). Potete segnalare uno dei casi illeciti previsti dall’art.727 (o da altri articolo del C. Penale), richiedendo un intervento per accertare il reato e impedire che questi sia portato a ulteriori conseguenze (ai sensi dell’art. 55 del C. Penale).
  • I reati relativi al maltrattamento e all’ abbandono di animali sono reati perseguibili d’ufficio: l’autorità Competente, una volta venuta a conoscenza del fatto (tramite denuncia o relazione) ha il dovere di indagare anche in assenza di altro impulso da parte di terzi eventualmente offesi.
  • Per denunciare reati di questo tipo, ci si può rivolgere indifferentemente a Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato e delle regioni a Statuto speciale, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Guardia-parco, Guardie particolari giurate. Anche i veterinari delle Aziende USL e degli uffici del Ministero della Sanità svolgono questa funzione. Certo, esiste anche una sorta di “specializzazione” dei vari organi di polizia, da considerare in senso non troppo stretto, secondo cui se dovete denunciare:
  • Qualunque ipotesi di maltrattamento degli animali: Veterinari Azienda USL competente per territorio
  • Abbandoni e maltrattamenti su animali domestici: Polizia Municipale
  • Mostre con animali: Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri Carabinieri Sanità NAS, Corpo Forestale;
  • Sperimentazione sugli animali: Carabinieri Sanità NAS; Uffici Veterinari Adempimenti CEE
  • Allevamenti: Carabinieri Sanità NAS e Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri;
  • Trasporti di animali: Carabinieri Sanità NAS, Corpo Forestale, Polizia Stradale; Uffici Veterinari Adempimenti CEE, Posti d’Ispezione Frontaliera del Ministero della Sanità;
  • Caccia, animali selvatici ed esotici: Corpo Forestale, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, Guardia-parco.

IN COSA CONSISTE UNA DENUNCIA?

La DENUNCIA è un’esposizione di fatti concreti (non valutazioni o impressioni) che si sottopone alla P.G. e al magistrato per segnalare un reato e chiedere il loro intervento. La denuncia può essere di vario tipo:

  1. Immediata e orale (di persona o per telefono) per illeciti in corso, con richiesta di intervento onde impedire il protarsi della situazione antigiuridica.
  2. Scritta, in carta e forma libera (non servono carta da bollo, o moduli predefiniti) per casi di minore immediatezza, da presentarsi presso:
    a) l’ufficio di qualunque organo di P.G.
    b) direttamente presso la cancelleria del Procuratore della Repubblica, presso la Pretura Circondariale del luogo (meglio se di persona).
  3. Non usate raccomandate o fax. La vostra denuncia va redatta su carta semplice e riprodotta in due copie: la 2° servirà per farsi attestare l’avvenuta presentazione.
  1. Importante chiedere esplicitamente, in base all’art. 408 c.p.p., di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione, onde poter fare opposizione entro 10 giorni come previsto dalla legge.

Visitando il sito della fonte troverete degli utili esempi a riguardo. Non abbiate paura di denunciare casi di maltrattamento, anche se forse le leggi non sono abbastanza severe è giusto che chi commetta un tale gesto nei confronti di un animale vada incontro ad un iter giudiziario.

Svizzera: Novartis si sbarazza dei cani da laboratorio, troppo costosi

Non si sa ancora che fine faranno gli animali da laboratorio – ossia utilizzati per test scientifici e vivisezione – soprattutto cani, di cui il colosso farmaceutico Novartis ha deciso di sbarazzarsi.

Il pilastro di BigPharma è infatti in corso di ristrutturazione nella sua sede ticinese e vuole tagliare i costi – e siccome per i vivisettori le “cavie”, di qualunque specie siano, sono beni, allora bisogna disfarsene perché sono improvvisamente diventati inutili.

Se questo fosse il primo passo per mettere uno stop definitivo alla vivisezione sarebbe fantastico. Ma così non è, perché per legge le medicine devono ancora essere testate sugli animali prima di essere immesse sul mercato.

Per quanto riguarda questa specifica situazione, la portavoce di Novartis Karin Blumer ha dichiarato: “Non è ancora stato deciso quale sorte riservare a questi animali”.

Le opzioni disponibili? Il trasferimento in altre divisioni dell’azienda, la vendita ad altri laboratori di vivisezione, la cessione a rifugi per animali o la soppressione.

La decisione dovrà essere presa entro l’inizio del 2012. Novartis sostiene di voler cercare di far adottare il numero più alto di animali, soprattutto cani di razza beagle, per poi decidere di cosa fare del resto.

Per questo motivo avrebbe preso accordi con la Protezione Animali svizzera.

“Se il loro stato di salute non è critico si deve dare a questi cani una seconda opportunità. Alcuni di loro non sono mai usciti dai laboratori, non sono mai stati all’aria aperta, non hanno mai potuto correre. È giusto che possano vivere come veri cani”, dichiarano i portavoce della partnership.

Giustissimo. Ma, ad essere sinceri, avrebbero dovuto avere il diritto di vivere normalmente fin dall’inizio. Fin dalla nascita. 

Non ci sarà comunque scampo per gli animali che, in laboratorio, sono stati volontariamente infettati: per loro c’è in programma solo la soppressione, senza possibilità di seconde chance.

Maxime Moret, presidentessa della Lega Svizzera contro la Vivisezione, ha riguardo l’intera faccenda una posizione discutibile: ritiene assurdo chiedere alle famiglie di adottare animali da laboratorio, perché è solo un modo dei ricercatori di ripulirsi la coscienza mentre si disfano di animali che sono stati sfruttati e che sono diventati inservibili.

Principio sacrosanto, fermo restando che i vivisettori, per pulirsi la coscienza, dovrebbero prima di tutto averne una. Ma si crede davvero che sfavorendo l’adozione dei cani da laboratorio si danneggerà la vivisezione? Chi scrive ritiene di no, che in realtà non faccia alcuna differenza. Un’adozione, la differenza, la deve fare solo per il cane. Da qualunque orrore provenga.

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